Torna, con la quinta edizione, l’esposizione internazionale d’arte presepiale «100 Presepi in Vaticano», promossa dalla Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione. La mostra si articola sotto il colonnato sinistro di Piazza San Pietro, e resterà visitabile fino all’8 gennaio 2023, ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (orario continuato). Quest’anno la mostra ospita anche presepi provenienti da Taiwan, Malta, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Ucraina, Venezuela, Guatemala. L’ingresso è gratuito e senza prenotazione.
Il significato che il presepe ha ancora oggi, è espresso al meglio da Papa Francesco – che ha voluto effettuare una visita ai 100 presepi – nella sua lettera apostolica Admirabile Signum, di cui riportiamo i passi iniziali: “Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui. Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”.