Il lettore che si sofferma sulle pagine delle 100 (+1) Meraviglie del Trieste-Salario – primo volume della collana di Typimedia curato da Martina Gatti con il coordinamento editoriale di Natalia Encolpio – non può fare a meno di riflettere su quale incredibile patrimonio le generazioni precedenti ci abbiano lasciato. E, immediatamente dopo, crediamo che lo stesso lettore non possa evitare di chiedersi che cosa stiamo facendo per conservarlo e valorizzarlo affinché – oltre a giungere alle prossime generazioni – possa nel frattempo generare valore, creare cultura, innescare consapevolezza nelle persone che abitano o visitano la Capitale e i suoi quartieri.
Le 100 (+1) Meraviglie del Trieste-Salario è un’opera editoriale che prima di tutto si propone, appunto, di creare un processo di consapevolezza rispetto all’incredibile patrimonio artistico, architettonico, ambientale che Roma possiede, caso unico tra le grandi città del mondo, perché nei suoi molteplici strati è possibile leggere la Storia fin dalle sue prime luci.
Visitare Monte Antenne a Villa Ada, dove avvenne il Ratto delle Sabine, e poco distante, nello stesso parco, visitare il bunker della residenza dei Savoia, significa salire sulla macchina del tempo e attraversare trenta secoli incontrando personaggi e vicende che costituiscono la memoria dell’Umanità. Soffermarsi davanti alle suggestive e inquietanti forme architettoniche del cosiddetto “quartiere Coppedè”, oppure lasciarsi avvolgere dall’ombroso abbraccio di Villa Borghese con il suo inestimabile patrimonio artistico, è come immergersi tra il genio e l’esplosiva creatività di figure che hanno segnato per sempre la nostra cultura.
Quindi ben venga la meraviglia del lettore nello scorrere le pagine di questo libro al quale le foto di Alfonso Mongiu e le illustrazioni di Paolo Samarelli contribuiscono a dare il senso e il valore di una testimonianza e, soprattutto, di un invito: questa è Roma, con i suoi straordinari quartieri, una ricchezza che il mondo ci invidia. Conosciamola meglio e amiamola di più.
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