Giunto all’età di 62 anni, l’imperatore Adriano sente la morte avvicinarsi. Decide così di scrivere una lunga lettera al giovane Marco Aurelio, amico e suo successore sullo scranno imperiale, per raccontargli la propria vita. Evoca i tempi della giovinezza, i suoi viaggi, le sue conquiste e l’incontro con Antinoo, che diventerà suo amante, ma che si toglie la vita lasciando ad Adriano un vuoto incolmabile, rendendolo un sopravvissuto per il quale ogni cosa ha “un volto deforme”.
Il suo senso dello Stato ha tuttavia il sopravvento, nonostante le forze incominciano ad abbandonarlo e la malattia che lo avvicina alla morte lo incalza sempre più. La sua lettera a Marco Aurelio si conclude così: “Cerchiamo d’entrare nella morte ad occhi aperti”.
“Memorie di Adriano”, il capolavoro della scrittrice francese Marguerite Yourcenar unisce alla fedele ricostruzione storica il coraggio di presentare a tutto tondo un grande personaggio della storia, il suo pensiero, il suo intelletto. A completare il testo i “Taccuini di appunti” dell’autrice, in cui si trovano annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura, che perfezionano la conoscenza di un’opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.