Nell’area metropolitana romana, Guidonia Montecelio è – tra i vari centri che la compongono – il più popoloso, tanto da figurare nelle statistiche come il terzo comune del Lazio (dopo Roma e Latina): i suoi 90.000 abitanti ne fanno una città che dal dopoguerra a oggi è cresciuta notevolmente, con accelerazioni dovute a fattori di varia natura, non ultimo quello della prossimità al settore nord-orientale della Capitale. Sbaglierebbe però chi dovesse pensarla come una città-dormitorio o una realtà satellite nata sull’onda di un inurbamento incontrollato: Guidonia Montecelio ha una sua precisa identità, anzi, comprende più identità e un’infinità di storie che diventano “la storia”. Qui, tra la piana dell’Aniene e i monti Cornicolani, ha davvero senso una narrazione che parte dalla preistoria e arrivi ai giorni nostri perché fin dall’alba dell’umanità (e anche prima) abbiamo testimonianze che rendono questo viaggio appassionante e ricco di pagine sorprendenti.
L’antica Corniculum, fondata sul colle dove oggi sorge Montecelio, risale al periodo preromano ma con Roma deve ben presto fare i conti: un destino che, da allora, ha rappresentato una costante. Domini, conquiste, battaglie e ogni sorta di vicenda in cui vediamo passare imperatori e uomini d’arme, nobili famiglie e uomini della Chiesa, ovviamente trovano le loro ragioni nel legame e nella vicinanza con la Città Eterna. Basti pensare alle cave di travertino da cui sono state estratte migliaia di tonnellate del prezioso materiale. Una considerevole porzione della
Capitale – a cominciare dalla Basilica di San Pietro in Vaticano – è stata edificata grazie allo sbancamento di intere colline nel territorio di Guidonia Montecelio. Un territorio che riserva angoli di straordinaria bellezza e anche, purtroppo, aree in cui la mano dell’uomo non ha avuto freni: ecco un ambito in cui conoscere la storia non è solo cultura ma è formazione di una consapevolezza che può contribuire alla coscienza civile e, forse, a un futuro migliore.
Possiamo quindi affermare che l’ottimo lavoro di Lorenzo Genovese per la collana di Typimedia, nel consegnarci La Storia di Guidonia Montecelio, dalla preistoria ai giorni nostri, ci aiuta a comprendere come certi centri spesso definiti, sbrigativamente, “paesi nei dintorni di Roma”, in realtà sono non solo delle città vere e proprie, ma anche delle comunità dove gli usi e i costumi, le leggende e le tradizioni, fino ai personaggi delle varie epoche storiche, meritano prima di tutto rispetto, e poi una conoscenza che vada al di là dei luoghi comuni, dei pregiudizi e di snobismi che nell’era del “glocal” davvero non hanno più ragione di esistere.
Particolarmente indicativa, su questo piano, è la storia della “fondazione” di Guidonia da parte del regime fascista. La “Città dell’aria” nasce ufficialmente nel 1935, ma Montecelio in realtà è lì da secoli. Da sempre. La retorica di regime impone espropri e ridefinizioni dei confini territoriali con i comuni vicini e dà all’operazione un’impronta futurista e patriottica che ha dentro tutta la simbologia dell’epoca, a cominciare dalla glorificazione del generale Alessandro Guidoni (da qui il nome Guidonia), morto nel testare un nuovo tipo di paracadute. Sul piano dell’analisi storica, si tratta di una vicenda di grande interesse che ha dentro tutte le caratteristiche di un’epoca drammatica e unica nel suo genere.
Quelle origini, e poi gli eventi successivi con la guerra, i bombardamenti sulle infrastrutture aeroportuali (e non solo), la Resistenza e infine la ricostruzione, costituiscono la premessa allo sviluppo della città di oggi, a due passi dal grande raccordo anulare e dove ha sede il secondo più grande centro logistico del settore agroalimentare in Europa (e il primo mercato ittico europeo). Una storia tumultuosa e controversa che in pochi conoscono per intero. È possibile che alcuni abitanti di Guidonia Montecelio neanche se lo immaginino da che cosa nasce questo “doppio nome”. Così come è possibile che in molti non sappiano che la città è gemellata con Cape Canaveral. Pagine di una vicenda straordinaria che davvero vale la pena di conoscere.
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