Nella Roma che volge lo sguardo verso il mare di Ostia, l’Aurelio è il grande quartiere naturalmente proiettato verso il litorale, quella porzione urbana nata attorno alla strada che sin dall’antichità conduce alla costa, e di lì nelle terre che furono degli Etruschi. L’Aurelia è da subito l’arteria dedicata ai traffici commerciali, è la via da seguire per inevitabili esplorazioni ma anche foriera di pericoli, perché allontanandosi dall’urbe si entra in zone più selvagge, paludose e insidiose. Così come oggi, facendo lo stesso ideale percorso, si ha comunque la sensazione di lasciarsi alle spalle il caos della metropoli per puntare verso un orizzonte che si preannuncia libero. Il mare è lì, a pochi chilometri in linea d’aria.
Aurelio come porta di Roma, è dunque storicamente esposto alle mire dei nemici, sia che fossero di prossimità (quindi fin dai tempi degli etruschi di Veio), sia che sbarcassero sulla costa per spingersi minacciosamente verso la Città eterna. Questo ha segnato la storia del quartiere facendone un epico crocevia di battaglie, di lotte e di potere. Ma al tempo stesso – e qui sta la peculiarità dell’Aurelio – luogo di incontro e di civiltà. Non è un caso che molte vicende della Roma cristiana abbiano avuto queste zone come teatro e da qui siano passati personaggi importanti: le catacombe e le chiese ci raccontano una storia di straordinario valore.
Così come di grande interesse ci appare quella che potremmo definire “l’epopea del mattone”, ovvero lo sviluppo dell’industria legata alla nascita delle fornaci con la conseguente formazione di una classe di lavoratori (i fornaciari) che diventeranno un’autentica categoria artigianale e operaia. Dalle fornaci della Valle Aurelia usciranno i materiali per costruire non solo molti edifici di San Pietro ma di tutta la città, mentre le lotte, le rivendicazioni e i sacrifici di intere generazioni, scriveranno pagine indimenticabili.
Arrivando a tempi più recenti, lo sviluppo di borgate come Casalotti, Primavalle e Boccea – ormai dei veri e propri quartieri – conferisce all’Aurelio le dimensioni di una “città nella città”. Lo sviluppo urbanistico è stato a tratti travolgente ma per fortuna non ha travolto proprio tutto: aree di pregio, parchi e ville che ci raccontano le diverse epoche, sono riuscite in qualche caso a superare indenni (o quasi) gli appetiti di barbari e speculatori. Testimonianze importanti di slanci architettonici e talenti artistici che sono parte integrante della grande bellezza di Roma.
Di tutto questo, e di molto altro, parla “La Storia dell’Aurelio dalla preistoria ai giorni nostri”, volume curato da Sara Fabrizi e Antonino Neri, con il coordinamento editoriale di Simona Dolce e le foto di Antonio Tiso. Il libro fa parte della collana di Typimedia sulla Storia di Roma che ha già raccontato numerosi quartieri. L’Aurelio colma un vuoto che fin dall’inizio di questa avventura editoriale abbiamo sentito come una priorità da risolvere, proprio per ciò che questo quartiere rappresenta nella storia della Capitale.
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