Nella città di Fulda, in Germania, esiste dal 1994 una strada che si chiama Maglianastraße. Alla Magliana, dallo stesso anno, l’ex via della Borgata Magliana si chiama via Fulda. Un gemellaggio. Tra una borgata romana, oggi quartiere, e una città tedesca che conta oltre duecentomila abitanti. Come è stato possibile? Grazie alla Storia, potremmo dire. Le vicende dei martiri portuensi hanno permesso di scrivere questa bellissima pagina fatta di scambi culturali, di viaggi, di rapporti che durano nel tempo.
È quella stessa Storia che fa della Magliana una delle zone di Roma più incredibilmente ricche di fatti, personaggi, vicende che attraverso i secoli – fin dall’alba dell’umanità – ci regalano pagine di straordinario interesse ma, probabilmente, sconosciute ai più. Per cui questo nome – Magliana – nella percezione comune oggi riecheggia soprattutto di cronaca nera: la banda criminale e le sue imprese.
E della banda criminale, naturalmente, parla a lungo Antonello Anappo in questo libro su La Storia della Magliana, dalla preistoria ai giorni nostri. Come potrebbe essere altrimenti? Per alcuni decenni la banda della Magliana è stata uno dei fenomeni criminali più eclatanti e controversi del Paese, tanto che ancora oggi – nel trattare casi complessi della grande cronaca – se ne evocano eredi ed eredità di vario genere. Anappo non fa sconti e non si tira indietro: da giornalista-autore di grande esperienza e sensibilità, e così fortemente legato al territorio di cui parla, ricostruisce puntualmente la nascita della banda, le sue origini più lontane, il brodo di coltura in cui maturano e si sviluppano i fatti (e i personaggi) che insanguineranno la Capitale per decenni. Nessuna indulgenza e nessuna incertezza, nel prezioso e illuminante racconto di Anappo, ma soprattutto una straordinaria carica di umanità nel descrivere e nell’analizzare il contesto in cui tutto questo prende forma.
Forse per la prima volta, il fenomeno “banda della Magliana” viene raccontato interamente dall’interno del quartiere. Un quartiere che però – ci avverte l’autore – è anche molto altro. Tantissimo altro. Ed ecco che allora questo volume realizzato per Typimedia nella collana La Storia di Roma, diventa un appassionante “romanzo storico” in cui i fatti – veri e documentati – sembrano tutti possibili soggetti per altrettante fiction tanto sono forti, e netti, gli inquadramenti storici e i personaggi che percorrono questo territorio. Papi e cortigiani, barbari e conquistatori, nobili e artisti, imprenditori e avventurieri: la Magliana è un crocevia dove si scrivono pagine insospettabili. Come quelle della storia d’amore tra Turia e Vespillone, un amore capace di affrontare ogni sorta di ostacolo e difficoltà. Una storia del primo secolo dopo Cristo nella Roma di Ottaviano che potrebbe essere ricollocata in qualunque epoca. O anche il mistero della città gotica del barbaro Totila, per la quale nel 2001 si avviano degli scavi che non porteranno a niente. E ancora: il culto di santa Passera, una santa che non esiste. E le vicende di lotte e intrighi attorno al Castello della Magliana, dove si alternano pontefici, artisti e cortigiani di ogni specie.
Eppure, per prendere davvero coscienza di che cosa è stata e di che cosa è oggi la Magliana, probabilmente serve ancora molto lavoro di divulgazione. A tale proposito c’è un passaggio emblematico nella narrazione di Anappo in cui affetto e ironia ci danno una chiave di lettura che risale al 1859 ma che probabilmente vale ancora oggi. Riguarda l’inaugurazione della linea ferroviaria voluta da papa Pio: “La presenza della ferrovia che come una lama taglia in due la contrada diventa una presenza familiare, parte della Magliana stessa. E inevitabilmente, la ferrovia porta con sé anche l’idea di un altrove: con la città di Roma che precede e il mare che segue. La Magliana prende coscienza delle sue coordinate spaziali, come punto mediano tra Roma e il mare. Forse è con la prima corsa del treno, che la Magliana si accorge di esistere“.
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