“‘Sei mai stata felice? Quando è nato mio figlio’. Un appunto, veloce, a penna, su un foglio. Una confessione custodita in un cassetto. Una dichiarazione d’amore. Ma anche – dolorosa, evidente, travolgente – una presa di coscienza. Sei mai stata felice? Una volta. E quindi, tutte le altre, no”. Inizia così il libro di Valeria Arnaldi dedicato alla donna considerata universalmente “la voce di Roma”.
Sono le emozioni, insieme al desiderio di essere altro, costruirsi un destino nuovo, conquistare uno spazio per sé, non solo quello della scena, ma nella quotidianità, per sentirsi completamente protagonista della propria vita, a dare voce a Gabriella Ferri. Mai personaggio, sempre persona, libera, anticonformista, rivoluzionaria, ma anche malinconica, severa con sé stessa e impegnativa.
Nata nel rione romano di Testaccio e cresciuta a San Giovanni, educata alla canzone romana fin dall’infanzia, Gabriella Ferri inizialmente credeva che avrebbe lavorato come indossatrice. Avrebbe potuto, ma caso e talento l’hanno portata altrove. In scena, come cantante, in coppia e poi solista, prima in piccoli locali e poi sui grandi palcoscenici, anche televisivi, icona di una canzone quasi perduta, cui ha saputo dare nuova vita.