Con un discorso pronunciato alla Regia Società di Storia Patria, il 9 aprile 1927, Mussolini annuncia l’avvio di una grande impresa archeologica: il recupero delle due navi romane che giacciono sul fondale del lago di Nemi. Non è la prima che si tenta di riportare in superficie le imbarcazioni sommerse, affondate al tempo dell’imperatore Caligola. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, è necessario svuotare parzialmente il lago, abbassando il livello delle acque. Un’operazione complessa che richiede mesi e l’impiego di un sofisticato impianto di pompe. Ma, tra il 1930 e il 1932, entrambe le navi riemergono dagli abissi. Sono perfettamente conservate. Sarà il fuoco di un incendio a distruggerle, nel 1944.
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