Il 31 maggio 1920, due piccoli velivoli toccano terra a Tokio, capitale del Giappone. I loro piloti, Arturo Ferrarin e Guido Masiero, vengono accolti come degli eroi e portati al cospetto dell’imperatore Hiroito. Hanno appena compiuto un’impresa epica, che rimarrà nella storia del volo: il raid Roma-Tokio, la prima trasvolata dall’Italia al Giappone. Sono decollati dall’aeroporto di Centocelle e in tre mesi hanno coperto una distanza di oltre 18.000 chilometri, volando per 112 ore e affrontando mille pericoli, incluso l’arresto da parte di un’amazzone, a capo di una tribù indigena, in Belucistan. Per onorarli, l’imperatore giapponese consegna loro una spada da samurai.
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