Nel dipinto del Beato Angelico, i martiri Stefano e Lorenzo al cospetto del persecutore Valeriano (Pinacoteca Vaticana)
Dopo un periodo di relativa calma, nel 257 d.C. scoppia una grande persecuzione contro i cristiani. Il primo agosto, infatti, l’imperatore Valeriano emana un editto che vieta, di fatto, di praticare il culto. I fedeli non possono riunirsi per pregare. Se scoperti, rischiano di essere messi a morte. Tutti i beni della Chiesa vengono requisiti e i ministri del culto, vescovi e sacerdoti, sono costretti a sacrificare agli dei, sotto la minaccia dell’esilio. Col passare dei mesi, la situazione si aggrava. A fare le spese di tutto questo sono molte figure di rilievo nella comunità, a partire dal vescovo di Roma, papa Sisto.
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