All’alba del 6 maggio 1527, mentre la città è avvolta dalla bruma del primo mattino, l’esercito imperiale di Carlo V d’Asburgo attacca Roma. L’obiettivo primario è il Vaticano, sede del pontefice, Clemente VII, che è costretto a rifugiarsi a Castel Sant’Angelo. La sua fuga attraverso il passetto di Borgo è consentita dal sacrificio delle guardie svizzere. I primi assalti vengono fermati. Ma, in breve, le difese cedono. Le truppe nemiche dilagano in città. Tra di loro ci sono i feroci Lanzichenecchi, mercenari assetati di ricchezze, rimasti per mesi senza stipendio. Sono loro a mettere a ferro e fuoco la città, saccheggiando case, depredando chiese, facendo strage degli abitanti.
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