Il primo marzo 1968, una folla di quattromila studenti marcia per le vie della Capitale. Molti di loro sono diretti alla facoltà di Architettura, a Valle Giulia. Proprio il giorno prima, il rettore, Pietro Agostino d’Avack, ha richiesto l’intervento della polizia per sgomberare l’edificio, occupato dai giovani in lotta contro le riforme. Quando gli studenti arrivano di fronte alle porte, trovano un cordone di agenti in tenuta antisommossa. La tensione esplode in uno scontro feroce, tra camionette incendiate, lanci di sassi e fumogeni. Al termine di quella giornata campale, si contano oltre 500 feriti, tra le forze dell’ordine e i manifestanti.
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