La sera del 3 marzo 1994, un’ambulanza attraversa di corsa le strade della Capitale. È arrivata una chiamata urgente dall’Hotel Excelsior. Kurt Cobain, leader dei Nirvana, è appena stato ritrovato privo di coscienza nella sua camera d’albergo all’hotel Excelsior. Ha mescolato alcol e psicofarmaci. Un cocktail a base di champagne e forti dosi di roimpnol che l’ha mandato in overdose. La corsa in ospedale lo salva. Ma quando un mese dopo il cantante si toglierà la vita, si farà strada l’ipotesi che quello avvenuto a Roma fosse stato un tentativo di suicidio.
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