L’8 giugno 1944, a pochi giorni dall’ingresso degli Alleati a Roma, Pietro Badoglio, che ha assunto il ruolo di Presidente del Consiglio dopo la caduta di Mussolini, incontra al Grand Hotel una delegazione del Comitato di Liberazione Nazionale. Nel corso dell’importante riunione, i membri dei partiti antifascisti, per bocca di Meuccio Ruini, comunicano al maresciallo che non hanno intenzione di rinnovargli la fiducia. Vogliono affidare il governo del paese a un “uomo nuovo”, che non si sia compromesso col regime. Quella sera, l’incarico verrà affidato a Ivanoe Bonomi, già presidente del Cnl.
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