Il 28 agosto 1872, il Consiglio Comunale delibera perché la città abbia un suo simbolo “vivente” sul Campidoglio, sede di rappresentanza del Comune: un esemplare di lupo, collocato all’interno di una gabbia, appositamente predisposta. Nell’atto si può leggere anche il corrispettivo fissato per il mantenimento dell’animale, pari a 23,50 lire al mese. La tradizione di tenere qui una lupa, che terminerà soltanto un secolo dopo, darà origine a un modo di dire che i romani più anziani ricordano: “Me pari la lupa del Campidoglio”. Una frase idiomatica che viene utilizzata per indicare una persona inquieta. Proprio come appare l’animale prigioniero in quell’angusta gabbia.
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