Il 23 marzo 1506, il nobile Felice de Fredis cede a papa Giulio II il meraviglioso gruppo scultoreo ritrovato casualmente in una sua vigna: il Laocoonte. Il pontefice prevale su una schiera di potenziali acquirenti, intenzionati ad arricchire la propria collezione con quel pezzo pregiato. L’opera si trova già da alcuni giorni in Vaticano, nel cortile del Belvedere, insieme ad altre statue di pregio come l’Apollo. Si tratta del primo nucleo dei Musei Vaticani, la cui nascita si lega proprio alla scoperta del Laocoonte, avvenuta due mesi prima, in gennaio. In cambio dei suoi servigi, De Fredis riceve come compenso i diritti sulla riscossione del dazio su Porta Asinaria.
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