Reduce da mesi di ricerca e studio, il 29 marzo 1611, Galileo Galilei giunge a Roma. Scopo del viaggio è presentare le sue recenti scoperte agli astronomi del Collegio Romano. Con sé ha il suo telescopio. Con questo strumento è stato in grado di scrutare da vicino fenomeni celesti invisibili a occhio nudo. L’accoglienza che riceve è molto calorosa. Papa Paolo V, che lo riceve in udienza, non vuole neppure che si inginocchi al suo cospetto. Su di lui, però, comincia già ad allungarsi l’ombra del sospetto. Vent’anni dopo, nel 1632, subirà un processo per eresia e il suo “Dialogo sopra i massimi sistemi” verrà messo all’Indice.
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