Il 29 aprile 998, dopo lunghi giorni di assedio, Castel Sant’Angelo viene espugnato dalle truppe dell’imperatore Ottone III. Crescenzio Nomentano viene catturato. Membro di una potente famiglia della nobiltà romana, i Crescenzi, capo dell’aristocrazia capitolina, ha organizzato una rivolta, scacciando il papa e prendendo il controllo della città. Un’insubordinazione gravissima, che l’imperatore non può perdonare. Per Crescenzio non c’è alcuna clemenza. Viene giustiziato sugli spalti della fortezza e il suo cadavere, privo della testa, viene appeso per i piedi a una forca in cima a Monte Mario. Da questo momento in poi, il colle verrà battezzato Monte Malo.
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