L’attentato “romano” a re Umberto II nel disegno di Dante Paolocci che era sul posto (da Wikipedia, fonte: L’illustrazione popolare, Fratelli Treves Editori – Milano, 1897)
Il 22 aprile 1897, mentre si sta recando all’ippodromo di Capannelle, re Umberto I subisce un attentato. Il giovane anarchico Pietro Acciarito cerca di avvicinarsi alla carrozza reale, brandendo una lama affilata, ma il colpo va a vuoto. Dopo aver gettato l’arma, l’assalitore cerca di allontanarsi, ma viene prontamente fermato. “Sono gli incerti del mestiere” commenta il sovrano, che si reca alle gare come se non fosse successo nulla. Acciarito, interrogato, dirà di aver agito da solo, spinto dalla rabbia della miseria. Per lui si aprono le porte del carcere e poi quelle del manicomio criminale. Tre anni dopo, sarà un altro anarchico, Gaetano Bresci, a uccidere il re.