La sera del 9 luglio 1890, la città è sconvolta da un atroce delitto. Dopo una cena al ristorante “Cesare er Fornaciario”, in via Tomacelli, Augusto Formilli prende sua moglie Rosa Angeloni sottobraccio e la conduce verso il Ponte di Ripetta. Potrebbero sembrare una qualunque coppia innamorata a paseggio. Ma il cuore di Augusto, in realtà, batte per un’altra donna. Da tempo, ha una giovane amante, Elvira Francesi, che gli ha anche dato un figlio. Sua moglie è un ostacolo da eliminare tanto più perché non intende concedergli il divorzio. Così, giunto con lei sul ponte, cerca di buttarla giù dal parapetto. Lei fa resistenza, si aggrappa con tutte le sue forze, ma alla fine cade nelle acque del Tevere. Augusto, portato a processo, verrà condannato a 30 anni di reclusione.
Delitto al ponte di Ripetta. Augusto Formilli spinge giù sua moglie Rosa, annegandola nel Tevere
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