Il 25 giugno 1933, una forte esplosione rimbomba sotto il colonnato di San Pietro. Alcuni fedeli rimangono feriti, ma non ci sono vittime. Pochi mesi dopo, i responsabili dell’attacco dinamitardo vengono individuati e arrestati. Si tratta di un gruppo di antifascisti: Leonardo Bucciglioni, Renato Cianca e suo figlio, il ventenne Claudio. Ammettono di aver piazzato una bomba a orologeria nel pronao della basilica. Un ordigno pensato più per fare scena che per arrecare danno. Il loro è un atto dimostrativo contro il Vaticano, che sta portando avanti una politica troppo favorevole al regime fascista. Verranno tutti condannati al carcere, da cui usciranno alla caduta di Mussolini.
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