Antonio Gramsci, fondatore e segretario del Partito Comunista Italiano, viene arrestato l’8 novembre 1926 nella sua abitazione di via Giovan Battista Morgagni in seguito alla promulgazione delle leggi eccezionali del fascismo. È rinchiuso insieme all’intero gruppo dirigente comunista nel carcere di Regina Coeli in stato di assoluto isolamento per dieci giorni, fino a quando viene assegnato al confino di polizia a Ustica, dove giunge il 7 dicembre. La vicenda è raccontata anche nel volume di Typimedia Editore “La Storia del Nomentano”.
(Gianluigi Spinaci)
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