Il 2 marzo 1951, a Primavalle, va in scena una protesta davvero singolare. Invece di scendere in strada con cartelloni e slogan urlati al megafono, i disoccupati della borgata prendono pala e piccone e si dedicano alla sistemazione di piazza Alfonso Capecelatro. È uno sciopero al rovescio, col quale i cittadini vanno a sostituirsi all’amministrazione cittadina, che latita nelle periferie, lasciate in abbandono nonostante progetti e fondi stanziati. La polizia interviene sul posto, fermando alcuni uomini che, però, verranno rilasciati subito dopo.
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