Il Facchino è la statua parlante più piccola e più giovane del Congresso degli Arguti, realizzata nel 1580. Viene definita anche come la più bella tra le sei, al punto da pensare che l’artefice sia niente di meno che Michelangelo. Altre teorie sostengono che invece sia opera del pittore fiorentino Jacopo Del Conte che la realizzò su incarico della Corporazione degli Acquaroli, coloro che raccoglievano l’acqua dalle fontane pubbliche durante la notte e la rivendevano porta a porta durante il giorno.
Un’epigrafe scomparsa, invece, la riconduce alla Corporazione dei Facchini ed anche la foggia dell’abito lo confermerebbe. Recitava: ‘’Ad Abbondio Rizio, coronato [facchino] sul pubblico selciato, valentissimo nel legar fardelli. Portò quanto peso volle, visse quanto poté; ma un giorno, portando un barile di vino in spalla e dentro il corpo, contro la sua volontà morì”.
Per ammirarla ci si deve recare in via Lata – traversa di via del Corso – e, addossata al muro del palazzo, troverete una fontana e il Facchino. Giungendovi vi renderete conto che il volto è quasi completamente sfigurato: il suo abbigliamento e il berretto indossato fecero pensare che rappresentasse Martin Lutero – che nel 1511 soggiornò nel monastero degli Agostiniani- e, per tale motivo la statua venne presa a sassate dai passanti, che finirono per sfigurarla.
(Giulia Torrisi)