Tra i muri del Pigneto hanno trovato casa molti omaggi a Pier Paolo Pasolini che ha avuto un particolare rapporto con il quartiere ‘’incastrato’’ tra la Casilina e la Prenestina. In via Fanfulla da Lodi, quartiere centrale d dove si sono girate molte scene del film Accattone, se ne contano tre: quello di Omino71, quello di Maupal e quello di Mr Klevra che rendono omaggio al Pasolini giornalista, regista e poeta.
Omino71 ha deciso di dipingere il poeta con la maschera da supereroe, a simboleggiare il Pasolini giornalista che combatte il terrorismo e il sistema politico, e la scritta sulla fronte ‘’Io so i nomi’’, in riferimento all’articolo del 1974 sul Corriere della Sera in cui Pasolini affermava di sapere i nomi ‘’dei responsabili di quello che viene chiamato golpe’’.
Mr. Klevra ha voluto rendere omaggio al Pasolini regista de Il Vangelo Secondo Matteo, raffigurando il volto di Maria attraverso la fisionomia dell’attrice Margherita Caruso, coperta da un velo rosso, seguendo i precetti dell’arte sacra del tredicesimo secolo. Maupal ha deciso invece di far sentire osservato il visitatore con l’occhio del Pasolini poeta che ci sorprende dall’alto.
L’opera trae ispirazione da una poesia pasoliniana dedicata all’importanza del continuare a guardare la bellezza che non muore. Maupal spiega di aver scelto l’occhio di Pasolini perché, secondo lui, lì c’è il centro del genio pasoliniano: la sua capacità di vedere e anticipare, come un profeta, l’Italia e le sue trasformazioni almeno di cinquant’anni e di cogliere la bellezza celata. All’interno dell’occhio, infatti, il riflesso di luce bianca che lo penetra assume la forma della penisola italiana. Un’altra curiosità sullo sguardo riguarda la direzione: Maupal è stato attento a direzionare lo sguardo esattamente sul bar di Accattone, il bar Necci, in cui Pasolini amava trascorrere le sue serate. In via del Pigneto c’è invece l’opera di Mirko Montano che ha deciso di omaggiarlo attraverso la citazione ‘’Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanche io, che vivo di passione’’, accompagnata da una raffigurazione di Pasolini stesso.
(Giulia Torrisi)