Sul viale XX Settembre, accanto all’ambasciata del Regno Unito, spicca Porta Pia: il famoso luogo storico dove, nel settembre 1870, l’esercito del Regno d’Italia si apre un varco a cannonate, cambiando le sorti di Roma. Eppure questo monumento viene realizzato a metà del Cinquecento, sulla base del progetto del genio del Rinascimento: Michelangelo Buonarroti.
Nell’agosto 1561 Michelangelo sta lavorando al progetto di Porta Pia, presentando tre possibili soluzioni per la costruzione dell’opera. Il pontefice Pio IV sceglie quella che prevede un costo più contenuto, ma poco dopo il maestro della Cappella Sistina muore, e il testimone viene raccolto da uno dei suoi discepoli, Jacopo Del Duca. Il monumento, che dovrebbe esaltare il nome e il regno del pontefice, sembra essere il tramite di uno “scherzo di pietra” da parte dell’ideatore del progetto.
Gira voce che le patene e le stole da sacerdote scolpite sulla facciata in bassorilievo siano in realtà dei grandi bacili di pietra, con dentro un pezzo di sapone e un asciugamano intorno. Questo per sottolineare le umili origini di Pio IV, discendente di semplici barbieri milanesi. Nel 1565 viene a mancare il pontefice Pio IV, interrompendo la costruzione dell’opera, che verrà poi ripresa da Pio IX, affidando il progetto a Virginio Vespignani nel 1853.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume Trieste-Salario. I 100 (+1) luoghi della storia, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia editore, 2021.