Rosse, tonde e dalla polpa gustosissima, le visciole vengono spesso confuse con le ciliegie e le amarene. Specialità laziale dei Monti Lepini, dove crescono spontanee, vengono trasformate in marmellata perfette per i dolci.
Camminando tra i monti e i boschi della zona dei Monti Lepini, gruppo montuoso compreso fra le province di Latina, Roma e Frosinone, può capitare di incontrare alberi carichi di frutti tondi dall’intenso colore rubino. Potreste scambiarle per ciliegie, ma in realtà si chiamano visciole e sono una varietà spontanea tipica di questa zona.
Strettamente legate alla tradizione agricola locale, le visciole dei Monti Lepini si sono presto diffuse in tutto il Lazio, diventando una vera tipicità della regione grazie al loro sapore particolare, che le rende perfette per essere utilizzate nella produzione di dolci, marmellate e sciroppi artigianali. L’albero del visciolo – il cui nome scientifico è Prunus cerasus – cresce spontaneamente nei boschi dei Monti Lepini e l’uso dei suoi frutti in cucina è attestato fin dagli inizi del ‘900. Simile nell’aspetto alla ciliegia e all’amarena, la visciola è molto morbida e succosa, ed è caratterizzata da un sapore che al primo assaggio sembra amarognolo, ma poi lascia il posto a un retrogusto dolciastro. Proprio questa caratteristica la differenzia dai frutti simili: la visciola infatti è più acidula rispetto alle dolcissime ciliegie e amarene, e ha anche una consistenza più croccante. Al di là del sapore, però, i tre frutti nascono dalla stessa famiglia di alberi e anche il loro processo di crescita è simile: le visciole, infatti, maturano solo finché sono attaccate all’albero, ma una volta pronte tendono a un rapido decadimento. La loro raccolta avviene nel periodo estivo, in particolare dalla fine di luglio, e può andare avanti fino all’autunno inoltrato. Proprio per la loro delicatezza, vanno consumate poco dopo essere colte, e conservate in frigorifero fino a che non vengono utilizzate.
Dalle potenti proprietà antinfiammatorie, le visciole dei Monti Lepini sono molto utilizzate in cucina, soprattutto per ricette tradizionali dell’area di appartenenza. Si possono assaggiare, sotto forma di marmellata, all’interno della crostatine dei Monti Lepini, un dolce tipico preparato a mano con la stessa ricetta che risale al 1600 e che si può trovare in tutti i forni e le pasticcerie del paese. Molto diffusa, in tutto il Lazio, anche la torta di ricotta e visciole, una specialità della tradizione romano-giudaica da gustare nei panifici del Ghetto di Roma. Dalle visciole si produce anche la Ratafià ciociara, liquore rosso intenso e dolciastro tipico della tradizione contadina e risalente alla fine dell’Ottocento.