La strada di Trastevere che collega piazza San Francesco d’Assisi a piazza in Piscinula deve il suo nome a un evento miracoloso avvenuto nel 1730. Secondo la leggenda, all’interno di una casa situata nel vicino vicolo delle Due Mole, sulla cui parete esterna era situata un’immagine di “Madonna con Bambino”, un cieco invocò aiuto per aver udito un gran frastuono dovuto alla caduta di calcinacci. Improvvisamente, l’uomo vide sulla parete l’immagine della Vergine circondata di luce potendo così uscire dall’abitazione che stava crollando e iniziò a gridare, impazzito di gioia, “Luce, luce!”.
Da quel giorno l’immagine divenne così oggetto di grande devozione e si racconta che altri due fedeli in preghiera ebbero in visione la “Vergine della Luce”, come venne da allora denominato il dipinto, probabilmente proprio per aver ridato la “luce” a chi non la vedeva. In quello stesso anno i Padri Minimi di San Francesco di Paola, ai quali dal 1728 papa Benedetto XIII aveva affidato la chiesa di San Salvatore, furono autorizzati da papa Clemente XII a staccare l’affresco dalla parete della casa e a trasportarlo nella chiesa.
Con l’occasione, ma soprattutto grazie alle consistenti offerte dei fedeli che vollero così rendere l’edificio degno di ospitare la Sacra Immagine, la chiesa fu ricostruita sotto la direzione di Gabriele Valvassori e dedicata a proprio a Santa Maria della Luce.
(Gianluigi Spinaci)