Futuro Premio Nobel per la letteratura e massimo esponente del realismo magico, Gabriel García Márquez approda nella Capitale il 30 luglio 1955. In tasca ha un tesserino da inviato speciale del quotidiano colombiano “El Spectator”. Alloggia prima in un hotel in via Nazionale e poi in una pensioncina ai Parioli, da cui parte spesso in sella a una vespa, in compagnia del tenore Rafael Ribero Silva, alla scoperta delle meraviglie della Città Eterna. Una delle sue mete preferite è Villa Borghese, dove oggi si trova un viale intitolato a suo nome. Proprio qui a Roma, mentre lavora da reporter, si dedica alla stesura del suo primo romanzo, “Foglie morte”, che arriverà in Italia vent’anni dopo la sua pubblicazione.
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