Disceso per la quarta volta in Italia per far valere la sua autorità sui comuni che gli si ribellano, il 24 luglio 1167, l’imperatore Federico Barbarossa si spinge fino alle porte dell’Urbe, ponendola sotto assedio. L’attacco si concentra contro il Vaticano, che viene preso in otto giorni. Mentre il pontefice, Alessandro III, fugge nottetempo travestito da pellegrino, l’imperatore entra nella basilica di San Pietro per farsi incoronare dall’antipapa Pasquale III. Barbarossa, però, non rimane a lungo. A scacciarlo è un’epidemia di peste che si diffonde tra i suoi uomini. Un flagello che alcuni considerano una punizione divina contro l’imperatore sacrilego che ha infranto l’unità della Chiesa.
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