Il 16 luglio 1935, il giovane paleontologo Alberto Carlo Blanc conduce l’amico e illustre collega, Henri Breuil, all’interno della vecchia cava di Saccopastore. Un luogo ormai abbandonato che per loro ha un fascino del tutto particolare. Proprio qui, infatti, sei anni prima, nel 1929, è stato ritrovato un cranio fossile appartenuto a un ominide che è stato battezzato Uomo di Saccopastore. Mentre si aggira per il vallone, parzialmente invaso dalle acque dell’Aniene, Blanc si accorge che, incastonato nella roccia, c’è un altro cranio in tutto simile al primo. Nel giacimento verranno ritrovate anche ossa di elefante antico, ippopotamo e rinoceronte. Una fauna esotica che ha popolato Roma più o meno 200.000 anni fa.
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