“All’augusta presenza di S.M. Vittorio Emanuele III oggi XVIII febbraio MCMXXVI l’istituto inizia con questa pietra augurale la sua opera in Roma”. È la scritta, incisa nella pietra, che si legge all’angolo tra via Topino e via Volsinio. Proprio a piazza Verbano, il 28 febbraio 1926, una domenica di sole dà il benvenuto al neonato quartiere Trieste-Salario. Come si legge ne “La Storia del Trieste-Salario. Dalla preistoria ai giorni nostri” edito da Typimedia editore, in origine il suo nome è Savoia, in onore della vicina residenza reale di Villa Ada. Tanto che la posa della pietra si svolge in presenza del re in persona.
A distanza di quasi 100 anni, il Trieste-Salario è un quartiere dalle molte anime, tutte ugualmente importanti e affascinanti. Per questo Typimedia editore ha scelto di raccontarle tutte.
“Le 100 (+1) meraviglie del Trieste-Salario“ raccontano il quartiere come un luogo di storia, arte e bellezza, in uno scenario per molti abituale, ma che riserva sempre nuove sorprese. Passeggiando per il quartiere e alzando lo sguardo si trovano le due raccolte d’arte più importanti della storia del collezionismo, Villa Borghese e Villa Albani, ci si rende conto che esiste un quartiere sotterraneo fatto di ipogei e catacombe, come via l’Ipogeo di via Livenza e le Catacombe di Priscilla, e che grandi architetture del Novecento, come piazza Verbano ed il Macro, sono legate a progetti urbanistici ben definiti, che hanno trasformato per sempre la forma di questa città. E come non ricordare il sogno di Gino Coppedè, il suo stile eclettico, e il quartiere da lui creato dove poi nacquero il Piper, il beat e la musica degli anni ’60.
“Trieste-Salario in 100 personaggi (+1) – Vite di quartiere” contiene 100 (+) interviste esclusive a 100 (+1) donne e uomini che qui vivono e hanno la loro rete di relazioni, di abitudini, di ricordi. Il risultato è un interessante racconto corale che conduce il lettore alla scoperta dei segreti, degli angoli nascosti e delle mete imperdibili del quartiere. Tra i 100 (+1) protagonisti, residenti storici del quartiere e nuovi abitanti, volti comuni e altri più noti. Ci sono l’attrice Amanda Sandrelli e il sociologo Alberto Abruzzese; David Riondino, il “cantastorie”; lo scrittore Roberto Cotroneo e il cantante Tommaso Zanello, in arte Piotta. Con loro, anche lo storico calzolaio del quartiere, Manlio Bernaudo; l’americana Rebecca Spitzmiller, ideatrice del movimento no-profit “Retake”; l’imprenditore Amedeo Valente, vulcanico presidente del mercato Trieste di via Chiana, e Federico Palmaroli, geniale inventore della pagina Facebook “Le più belle frasi di Osho”, da oltre 800mila like.
“Come eravamo” è l’album di famiglia di una comunità, quella del quartiere Trieste-Salario, che si racconta attraverso le immagini di mezzo secolo e più. Dagli inizi del ’900 (anche se non mancano immagini anche di fine ’800) fino al 1950. Un pezzo di storia che ha visto abbattersi grandi tragedie collettive, come due guerre mondiali e un lungo periodo di dittatura, ma, al tempo stesso, anche importanti momenti di ripresa e speranza, come gli anni della fondazione del quartiere e quelli – faticosi e intensi – della ricostruzione dopo la guerra.
I luoghi della Storia è una lunga passeggiata attraverso 100 (+1) luoghi del Trieste-Salario che sono in grado di evocare, come per magia, le straordinarie vicende che li hanno attraversati. Un affascinante percorso tra storia e leggenda, imprese e battaglie, scoperte e miracoli per riscoprire il quartiere una tappa alla volta, un passo dopo l’altro, da soli o in compagnia. Questa agile guida, a cura di Sara Fabrizi, è arricchita da fotografie in bianco e nero dei luoghi ai giorni nostri, così come li conosciamo, e da una grande mappa che consente di orientarsi lungo il percorso attraverso il quartiere.
Nel Trieste-Salario è poi ambientato – tra i vari quartieri di Roma – “Il fantasma di Ponte delle Valli“, noir di Luigi Carletti ambientato nei giorni nostri. Nero Carbone è stato per sette anni in carcere. In questi sette anni ha preso due lauree e un master in informatica. Ma soprattutto ha servito segretamente lo Stato: con la sua esperienza di ex militare delle forze speciali, è stato infatti impiegato come “agente provocatore” – di fatto come killer – in un’unità speciale dei servizi segreti incaricata di combattere con metodi “non convenzionali” le grandi organizzazioni criminali. Così gli sono stati condonati cinque anni dei dodici previsti di detenzione, ufficialmente per buona condotta. Con la sua uscita dal carcere, può considerare chiusa quella fase della sua vita. Ma il suo ritorno in libertà è segnato da una notizia che lo devasta: Rosa Barella, la donna che gli ha fatto da madre quando è rimasto orfano, è stata uccisa da due balordi penetrati nel suo appartamento, proprio nel quartiere Trieste-Salario di Roma. E siccome in quel quartiere niente accade senza che la mala di zona sia consenziente, Nero Carbone adesso sa bene chi deve cercare: sono i suoi ex compagni di crimine, divenuti poi i suoi nemici.
E ancora la mappa storica illustrata, il racconto del lockdown nel quartiere, la guida “Mangiare Bere” con i 100 (+1) luoghi del food. Li trovate tutti sul catalogo di Typimedia editore. Buona lettura!