Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a San Lorenzo
Nato come quartiere proletario, incastonato tra la stazione Termini e la stazione Tiburtina, San Lorenzo è stato protagonista di un’opera di riqualificazione che l’ha trasformato in una delle zone di Roma più attive culturalmente. Da sempre conosciuto come la parte più alternativa della città, è ricco di memorie storiche e spunti culturali, ed è un vero concentrato di locali e ristoranti.
1. Fotografare i murales del quartiere
San Lorenzo è da sempre la zona prediletta dagli artisti, soprattutto quelli che si dedicano alla street art. Impossibile non fotografare i murales del quartiere, che ospita opere di street artists internazionali come il famoso Above, il francese Christian Guémy e gli italiani SOLO, Unga, e The Broken Fingaz Crew. Tra i più interessanti Cerchio G38, ispirato al tragico bombardamento del ’43, il dittico di Lucamaleonte promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere e Nobody Excluded, ispirato allo spirito inclusivo del quartiere.
2. Passeggiare a Villa Mercede
Nonostante le sue dimensioni ridotte, Villa Mercede è molto frequentata e costituisce un ambiente fresco e ombroso per gli abitanti della zona. È un tranquillo angolo di verde dove passeggiare all’ombra di palme, pini e cedri, dove rilassarsi seduti su una panchina o dove divertirsi nel campo di pallacanestro o nella pista di pattinaggio. Nella struttura detta “teatrino” ha sede la Biblioteca comunale Tullio De Mauro, mentre l’arena durante l’estate, ospita rassegne cinematografiche.
3. Ammirare Porta Tiburtina
Passeggiando a San Lorenzo è possibile ammirare un’altra delle porte monumentali della città. Porta Tiburtina – conosciuta anche come Porta San Lorenzo – si apre all’interno delle Mura Aureliane ed è stata eretta nel 5 a.C. da Augusto, per poi essere restaurata varie volte nei secoli successivi. La struttura è molto affascinante per il suo doppio aspetto architettonico, quello romano repubblicano verso l’interno e quello esterno con i merli e le torri.
4. Visitare la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
La Basilica di San Lorenzo fuori le Mura è un grande complesso nato dalla fusione di due chiese distinte, una della fine del VI secolo e una dell’inizio del XIII secolo. L’esterno è monumentale, con il grande portico sorretto da sei colonne e il campanile romanico, decorato da fregi policromi e affreschi duecenteschi. All’interno si nota ancora di più l’aspetto non omogeneo delle due basiliche, e si rimane incantati da marmi, mosaici e affreschi di entrambe le epoche.
5. Fare una pausa golosa da Ottavi
Aperto dalla colazione alla cena, Ottavi – dal 1921 è un forno storico di San Lorenzo, dove nel corso di tutta la giornata potrete trovare squisite preparazioni artigianali dolci e salate. La star del locale è il pane a lievitazione naturale, ma sono ottimi anche pizze, focacce, cornetti, biscotti e ciambellone. A pranzo si possono gustare panini ripieni, ottimo quello farcito con porchetta e verza rossa, ma anche piatti da tavola calda che cambiano ogni giorno, mentre a cena troverete bruschette, taglieri di salumi, formaggi e pizza. Interessante anche la proposta dell’aperitivo, con una drink list creata in esclusiva dall’ex manager del Jerry Thomas, e la birra fatta in casa dagli avanzi del pane.
6. Visitare la Fondazione Pastificio Cerere
All’interno degli spazi dell’ex pastificio, un importante esempio di archeologia industriale romana di inizio Novecento, la Fondazione Pastificio Cerere è diventata uno dei musei più interessanti di Roma. Nata del 2004 per diffondere l’arte contemporanea, la Fondazione promuove progetti e residenze per giovani artisti, insieme a un ricco programma di mostre, conferenze, workshop e studio visit. Pastifico Cerere ospita anche una biblioteca che raccoglie pubblicazioni d’arte, monografie, cataloghi di mostre personali e collettive, nazionali e internazionali.
7. Scoprire il Cimitero Monumentale del Verano
Esteso su un’area di 83 ettari, il Cimitero Monumentale del Verano è luogo di sepoltura cittadina da almeno venti secoli. Fondato all’inizio del 1800 e progettato da Giuseppe Valadier, il Verano merita di essere visitato perché è un impressionante concentrato di arte, a partire dall’ingresso monumentale. Tra i suoi viali si susseguono monumenti sepolcrali di diversi stili – dal neoclassicismo, al liberty, al futurismo – e sono sepolti personaggi celebri come Goffredo Mameli, Trilussa, Giuseppe Ungaretti, Gianni Rodari, Eduardo De Filippo e Alberto Sordi.
8. Mangiare al Pastificio San Lorenzo
Osteria contemporanea dall’aspetto retrò, il Pastificio San Lorenzo è un locale ricavato all’interno della più antica fabbrica di pasta del quartiere. Il concept è interessante: qui non esistono antipasti, primi o secondi, ma si mangia in “ordine sparso”, si condivide. Da provare l’eccellente pasca fresca condita con sughi raffinati – come la ricotta alla vignarola o l’amatriciana “pop” -, i piatti da condividere che comprendono sfizi come Alici fritte e maionese allo zenzero, i particolari dolci e gli originali Bloody Mary creati con i sughi della cucina.
9. Degustare il cioccolato di SAID
Vera leggenda del quartiere, SAID è una fabbrica di cioccolato che sembra uscita dalle favole. In attività dal 1920, continua a proporre le sue creazioni a base di cioccolato in un locale vintage che è anche una sorta di museo, con gli antichi stampi appesi alle pareti e i macchinari del passato esposti in ogni angolo. Qui potete acquistare tavolette di cioccolato, cioccolatini, praline e dolci di ogni tipo, ma anche provare la particolare cucina del nuovo bistrot, tutto a base di cioccolato.
10. Assaggiare i cocktail di Officine Beat
Per rilassarvi con un drink gustoso andate da Officine Beat, un bistrot/cocktail bar bello da vedere e con proposte di alta qualità. In un ambiente dalla piacevole atmosfera vintage potrete scegliere di sorseggiare i grandi classici, oppure di provare i drink ideati dal locale: tutto viene preparato con ingredienti freschi, quasi tutti home made e con una particolare attenzione all’estetica. In lista anche una vasta scelta di rum, liquori, whisky e birra artigianale: 5 etichette alla spina e circa venti in bottiglia, scelte tra i migliori birrifici del mercato nostrano e estero.
(Martina De Angelis)