Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere nel rione Ripa
Affacciato sulle rive del Tevere, il rione Ripa è una zona a sé ricca di storia, tra cui si trovano preziose testimonianze dell’epoca romana come il celebre Circo Massimo e il Foro Boario, ma anche curiosità come la Bocca della Verità. Il suo nome deriva da Ripa Grande, il porto fluviale più grande di Roma a cui approdavano le merci che transitavano sul Tevere da e verso Fiumicino.
1. Ammirare il Circo Massimo
L’attrazione più famosa è il Circo Massimo, la più grande arena per lo spettacolo dell’antichità con i suoi 600 m di lunghezza per 140 m di larghezza. Costruita all’epoca di Giulio Cesare ne lungo in cui avvenne il ratto delle Sabine, l’arena era destinata alle corse con i carri, una delle attività più amate dai Romani insieme ai giochi dei gladiatori. Potete visitare le gallerie e gli ambienti che ospitavano botteghe e uffici, mente con Circo Massimo Experience vivrete l’arena in tutte le sue fasi storiche tramite realtà aumentata (AR) e virtuale (VR).
2. Mettere la mano nella Bocca della Verità
Nel portico della Basilica di Santa Maria in Cosmedin si trova una vera chicca: è la Bocca della Verità, un grande tondo di marmo di circa 1,80 metri di diametro che risale all’epoca dell’ultimo re di Roma Tarquinio il Superbo. Intorno al 1485 nacque la leggenda secondo cui la bocca potesse mordere la mano di chi, infilandola all’interno, avesse detto una bugia, diventata un’icona romana grazie al film Vacanze Romane (1953) con Audrey Hepburn e Gregory Peck.
3. Visitare la Basilica di Santa Maria in Cosmedin
Superato il test della Bocca della Verità, entrate a visitare la Basilica di Santa Maria in Cosmedin, le cui primissime notizie risalgono al VI secolo d.C. La chiesa è molto affascinante con il suo campanile romanico a sette piani alto 34,50 metri, e anche se nel corso dei secoli è stata modificata più volte, ha un interno suggestivo con le tre navate divise da 4 pilastri e 18 colonne. Degni di nota il pavimento cosmatesco, alcuni frammenti di affreschi risalenti all’VIII ed al IX secolo, la schola cantorum e il ciborio in stile gotico-fiorentino.
4. Passeggiare sull’Isola Tiberina
Unica isola urbana del Tevere, l’Isola Tiberina è un luogo ritenuto sacro già dai tempi dei romani e intorno a cui ruotano molte leggende. Collegata alla terraferma da due ponti – ponte Crestio del 46 a.C. e ponte Fabricio del 62 a.C. – conserva la sua antica vocazione medica con la presenza dell’ospedale “Fatebenefratelli”, nato nel 1584 e tutt’ora attivo. È un angolo tranquillo dove passeggiare visto le piccole dimensioni (lunga circa 300 metri e larga circa 90) e ospita anche la chiesa di San Bartolomeo all’Isola, affascinante col il campanile romanico del XII secolo.
5. Mangiare da Sora Lella
Non è solo un ristorante, ma un’istituzione leggendaria proprio come la sua creatrice. Sora Lella è l’unica trattoria presente sull’Isola Tiberina, fondata dalla mitica Elena Fabrizi, sorella del celebre Aldo Fabrizi e prima “cuoca televisiva” della storia. Oggi il locale è gestito dai nipoti della grande cuoca, amata proprio come la sua cucina per il suo essere genuina e rustica, del popolo in tutti i sensi. Da provare, tra le molte proposte, la Degustazione tipico romano con le ricette più celebri dell’amatissima signora delle trattorie romane.
6. Ammirare il tramonto dal Giardino degli Aranci
Parco Savello, conosciuto da tutti come il Giardino degli Aranci, è il luogo migliore per ammirare il tramonto su Roma. Si tratta di un parco terrazzato sul colle Aventino, un tranquillo angolo di verde con diverse tipologie di alberi, soprattutto gli aranci da cui prende nome il parco. Dal suo belvedere si può godere di una vista mozzafiato sul centro storico di Roma, in particolare sulla cupola di San Pietro che si staglia proprio davanti alla terrazza in tutta la sua maestosità.
7. Guardare il Cupolone dal buco della serratura
Lasciato il giardino spostatevi sulla destra e raggiungete piazza dei Cavalieri di Malta: vedrete subito le persone in fila davanti a un portone chiuso. Sono lì per ammirare una vista davvero particolare sulla cupola di San Pietro, all’inizio una curiosità conosciuta da pochi e oggi un vero must di chi visita Roma. Se avvicinate l’occhio alla maniglia della Villa dei Cavalieri e guardate attraverso la serratura, grazie a un particolare gioco di prospettiva vedrete il Cupolone incorniciato dal lungo corridoio di siepi dei giardini.
8. Fotografare il Foro Boario
Nei pressi della Bocca della Verità, il Foro Boario è uno degli scorci più suggestivi della città antica. Anticamente era la zona del mercato del bestiame, ma la leggenda racconta che Ercole abbia sconfitto proprio qui il gigante Caco, e che per questo gli sia stata dedicata l’Ara Maxima, altare il cui nucleo in tufo si trova dentro la Basilica di Santa Maria in Cosmedin. L’area comprende due templi, quello rettangolare per il dio fluviale Portunus e quello circolare dedicato a Ercole Vincitore, oltre alla più recente Fontana dei Tritoni (1717).
9. Gustare un aperitivo al 47 Circus Roof Garden
Se volete ammirare dall’alto il Foro Boario, la Bocca della Verità e la Basilica di Santa Maria in Cosmedin andate all’ora dell’happy hour al 47 Circus Roof Garden, il bar sulla terrazza dell’hotel Fortyseven. Seduti ai tavolini del locale potrete contemplare gli ultimi raggi di sole accarezzare i monumenti, e intanto gustare una selezione di cocktail d’autore e una serie di stuzzichini scenografici, presentati su una ruota panoramica in miniatura che, al posto dei sedili, ha vasetti di tapas all’italiana.
10. Passeggiare nel Roseto comunale
Sulle pendici dell’Aventino si trova un angolo particolarmente romantico: è il Roseto comunale di Roma, spazio verde che accoglie circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo. Fra le più curiose potrete ammirare la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di color verde e la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni. L’area più vasta del giardino è dedicata alla collezione di rose botaniche antiche e moderne, mentre nella parte in basso si trovano le rose partecipanti al concorso su inviti Premio Roma e la collezione delle rose che, dal 1933 hanno vinto la prestigiosa manifestazione.
(Martina De Angelis)