Fare una passeggiata nel quartiere Flaminio significa essere immersi in un luogo dove modernità e storia si mescolano tra loro. La contemporaneità del Flaminio potrebbe essere definita come avanguardistica, considerando la peculiarità delle opere che possiamo scorgere. Procedendo su viale Tiziano vedrete una cupola particolare: il Palazzetto dello Sport che porta la firma di Pier Luigi Nervi.
L’edificio è conosciuto anche come PalaTiziano ed è parte del Villaggio Olimpico, edificato per le Olimpiadi del 1960. Il Palazzetto dello Sport è stato inaugurato il 1° ottobre 1957 e ha ospitato incontri di basket e sollevamento pesi. Rimarrete delusi nel sapere che è chiuso al pubblico, anche se solamente la sua visita esterna è realmente un’esperienza da non perdere.
Gioiello dell’architettura urbanistica, è stato il primo palazzetto per lo sport costruito a Roma e vi possiamo riconoscere l’impronta unica dell’ingegnere Nervi. Particolare attenzione la dedichiamo alla cupola, progetto di Luigi Nervi, composta da elementi romboidali che poggiano su 36 pilastri in ferrocemento a forma di Y. La vetrata che circonda il perimetro dell’edificio contribuisce a rimarcare le colonne esterne che mantengono la cupola.
Il diametro complessivo del Palazzetto è di 76 metri, la superficie totale è di 4800 m2 e può ospitare fino a 5000 persone. Questo luogo è il figlio di cemento di uno dei maggiori progettisti del Novecento, che ha contribuito nell’offrire alla Città Eterna un segno molto innovativo, all’insegna della modernità cui aspirava Roma.
Continuiamo il nostro itinerario verso il cuore del Villaggio Olimpico dove possiamo scorgere la scultura “Goal” di Mario Ceroli. Realizzata successivamente per i mondiali di calcio, quest’opera è stata posta nel punto in cui convergono le direttrici di tutti gli edifici olimpionici. Il “Cubo di Ceroli” è stato costruito in legno e metallo, con un peso di 35 tonnellate e alto 16 metri e mezzo, e rappresenta una sfera incastonata in un cubo simboleggiando la perfezione e l’equilibrio nello sport.
(Sara Gasperini)