Via del Corso non è solo sinonimo di shopping sfrenato. È anche storia e cultura, e l’itinerario che vi presentiamo ci porterà alla scoperta del meraviglioso, ma nascosto, Palazzo Doria Pamphilj.
Dalla metà del Seicento il palazzo diventa proprietà di Camillo Pamphilj e Olimpia Aldobrandini, una delle famiglie più importanti che lo hanno abitato. I due coniugi apportano delle modifiche che rendono la struttura elegante e affascinante. La loro è una storia d’amore degna di un dramma: lui abbandona la porpora del cardinalato per amore di lei che, come unica erede, possiede una prestigiosa collezione di opere d’arte.
Grazie alla loro volontà e alle modifiche apportate tra il 700 e l’800, il Palazzo assume le sembianze che oggi possiamo ammirare. Il Palazzo e la Galleria che vi mostriamo rappresentano un piccolo tesoro tra le vie rionali romane. Occorre prestare particolare attenzione, perché l’esterno dell’edificio si mimetizza perfettamente con la restante architettura di via del Corso.
Non appena accediamo al Palazzo si apre un cortile circondato da un porticato, luogo già per sè stupefacente. Possiamo visitare gli appartamenti nobiliari, la Cappella progettata da Carlo Fontana, l’Archivio di Andrea Doria Landi trasferito appositamente da Genova a Roma.
Le sale cui abbiamo accesso sono diverse, e ognuna con una peculiarità come quella degli Specchi Veneziani. La collezione permanente ospita sculture e quadri di autori come Caravaggio, Bernini, Domenichino, Guercino, Guido Reni e Giorgio Vasari.
La durata della visita è di circa 90 minuti e il costo è di €14,00, con alcune agevolazioni.
(Sara Gasperini)