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10 cose da fare e da vedere all’Eur
Al ristorante “Il fungo” si mangia toccando il cielo con un dito
La “Nuvola” dell’Eur, visionaria magia del movimento in una scatola di vetro
“La Storia dell’Eur” di Typimedia Editore
Viali ampi, eleganti architetture, edifici squadrati dallo stile minimalistico: l’Eur è il quartiere più contemporaneo di Roma, nato nella zona sud-ovest nel 1942 per ospitare l’Esposizione Universale Romana, mai avvenuta per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. E poggia le sua radici in una zona antichissima. Il municipio in cui sorgono i grattacieli del quartiere Europa conserva, ben nascoste, tracce di vita dell’Età del Ferro.
Da qui parte il viaggio alla scoperta del quartiere, raccontato attraverso aneddoti, curiosità e cronaca ne “La Storia dell’Eur” (pp. 240, € 16,90) di Typimedia editore, in cui l’autrice Michela Micocci descrive quel pezzo della Capitale che per i suoi spazi e le sue strade potrebbe sembrare Milano, o Boston, o una città del Nord-Europa, mentre invece sopra di sé ha il cielo di Roma e ne è la porta verso sud: certamente il suo ingresso più suggestivo.

La copertina del libro
Oggi L’Eur è un luogo alla moda, ricco di cultura e di spazi verdi dove rilassarsi, ma anche con molti poli dello shopping e il Palazzo dello Sport, teatro di grandi eventi musicali. Con tante cose da fare e da vedere. A partire dal “Colosseo Quadrato”, per poi dirigerci nel Parco Centrale fino al lunapark LunEur. WayGlo ha stilato per voi una guida in dieci punti.

Colosseo Quadrato (credit_turismoroma.it)
Non si può passare per l’Eur e non accorgersi dell’enorme fungo – sì, avete capito bene, un fungo – che svetta sul quartiere. Non è una stravagante opera moderna, bensì uno dei ristoranti più famosi della città. “Il Fungo’’ trae, naturalmente, il suo nome dalla particolare forma della struttura in cemento armato realizzata dagli ingegneri Martinelli e Varisco. Nasce nel 1957 come una torre idrica strutturata al fine di raccogliere le acque per l’innaffiamento dei giardini dell’Eur. Sebbene la struttura sia ancora funzionante come torre idrica, nel 1961 è stata trasformata in un ristorante di lusso, chiamato Quattordicesimo Piano, da Mario Del Monaco e divenne uno dei ristoranti più esclusivi della Roma anni ‘60, ’70. Da provare assolutamente.
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Un altro dei simboli dell’Eur è senza dubbio “La Nuvola”. È il Centro Congressi del quartiere Eur realizzato da Massimiliano Fuksas, una delle meraviglie dell’architettura contemporanea che s’inserisce perfettamente nel quadrante più razionalista (e per certi versi avveniristico) di Roma. La scatola di vetro è come una promessa di un viaggio in un luogo inesplorato e ha, in sé, qualcosa dei viaggiatori indomiti e geniali di Jules Verne. Ma, ovviamente, è la Nuvola all’interno la massima attrazione di quest’opera architettonica e ingegneristica di primo livello.

La Nuvola dell’Eur
E sapevate, infine, che l’ultimo uomo sulla terra sopravvisse all’Eur? È qui che fu ambientato lo scenario apocalittico partorito dalla mente di Ubaldo Ragona nel B-movie fantascientifico L’ultimo uomo della terra, prima trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Richard Matheson “I Am Legend” (Ed. it. “I vampiri”). Nello specifico la cornice è quella di Via Rhodesia (vicino all’ospedale Sant’Eugenio), dove il protagonista, l’ultimo umano sopravvissuto a una tremenda epidemia, si ferma a fare rifornimento a una cisterna.